Utilizza una sonda a media frequenza (3.5 MHz) che, posta a contatto della regione pelvica, in posizione supina, esplora la vescica e l’utero (nella donna) o la prostata (nell’uomo). L’esame necessita, per essere eseguito esclusivamente che il paziente venga a vescica piena (per riempire la vescica occorre: urinare 3 ore prima dell’esame e bere un litro d’acqua un’ora prima). Attenzione!! Se il paziente è un grave cardiopatico o è molto anziano deve bere, lentamente, solo mezzo litro. Non è fastidioso, ove si eccettui il riempimento della vescica. Si esegue inoltre un controllo dopo lo svuotamento della vescica. Il tempo necessario all’esecuzione dell’esame con tale tecnica dipende dalla problematica che si riscontra, può durare da un minimo di 10 minuti a mezz’ora.
Perché la si fa e quali informazioni fornisce
Serve per dimostrare con grande accuratezza e precisione la presenza di una patologia della vescica. In particolare tale metodica permette di individuare la presenza di calcoli, diverticoli, neoplasie (tumori, polipi e papillomi). Serve inoltre per la valutazione volumetrica e grossolana della prostata.
In quale misura questo esame dipende dall’esperienza e dalle capacità dell’operatore?
In misura totale. L’esame deve essere affidato esclusivamente ad un operatore molto esperto. Solitamente un medico internista o un radiologo che abbia seguito un training specifico. Si richiede un operatore profondamente avvezzo a riconoscere le immagini ecografiche. La sua capacità nell’interpretare le immagini, rappresenta l’elemento fondamentale che fa di tale metodica uno strumento diagnostico di formidabile capacità. E’ inoltre richiesta una profonda conoscenza della fisiopatologia e sulla storia naturale delle affezioni di tale organo.