In aumento i tumori alla faringe a causa del sesso orale
La Società italiana di Ginecologia ha sottolineato che i tumori della faringe e della cavità orale sono in aumento anche in Italia, soprattutto tra i giovani, causati dal papillomavirus (HPV) trasmesso attraverso rapporti di sesso orale.
I tumori alla cavità orale in Italia aumentano di circa 10-12 mila casi nuovi l’anno. Si pensa che ben il 50% dei tumori dell’orofaringe siano causati dall’ Hpv trasmesso via sesso orale, così come il 15% dei tumori del cavo orale e il 21% di quelli alla laringe. Nei casi meno gravi, invece, il virus può causare la papillomatosi delle corde vocali, una lesione precancerosa.
Questo tipo di tumori è in aumento soprattutto tra i giovani, e tra i maschi più che tra le donne. Ma un aumento di tali forme cancerogene legate al virus Hpv si registra anche tra gli omosessuali, tra i quali sono in crescita i tumori retto-anali. Il problema è che in questi casi non è possibile fare prevenzione poiché il profilattico non viene utilizzato.
L’unica soluzione per prevenire questo tipo di tumori sarebbe dunque quella di estendere la vaccinazione contro l’hpv anche ai ragazzi maschi, mentre oggi è prevista solo per le femmine. A breve sarà disponibile.
Sarebbe giusto sottoporsi periodicamente ad un controllo dall’otorino, in modo da rivelare l’eventuale presenza di lesioni cancerose e precancerose alla laringe o al cavo orale quando sono ancora ad uno stadio iniziale.
Nella storia dei pazienti ricorre frequentemente l’abuso di alcool o sigarette. Sappiamo con certezza che i virus della famiglia HPV sono più di 100 genotipi, dei quali solo alcuni sono considerati ad alto rischio ( 16, 18, 31, 33, 35, 39, 45, 51, 52, 56, 58,e 59), per la capacità di provocare la trasformazione tumorale delle cellule della regione ano-genitale, collo dell’uetro, dell’orofaringe.
In studi recenti sono stati analizzati 80 casi di carcinoma laringeo durante il decorso di un anno. Si è ricercata la presenza del virus nei casi con aspetti istologici tipici .
Degli 80 casi analizzati, 10 sono risultati positivi per infezione con ceppi ad alto rischio.
Poichè non viene effettuata regolarmente la ricerca del DNA dell’HPV neanche su lesioni sospette, siano esse benigne che maligne, diventa difficile avere un’esatta proporzione dell’estensione della malattia.
Si auspica che venga avviato un lavoro di ricerca che individui i ceppi di HPV ad alto rischio su prelievi bioptici di lesioni clinicamente maligne, valutando contemporaneamente l’esame istopatologico, quello citologico e la ricerda di DNA virale.