Il mifepristone è uno steroide sintetico utilizzato come farmaco per l’aborto chimico nei primi due mesi della gravidanza.
Rispetto ai metodi abortivi tradizionali non rende indispensabile da un punto di vista clinico l’ospedalizzazione (che è comunque prevista normativamente in alcuni Stati) e ha il vantaggio di non richiedere un intervento chirurgico. Di contro può portare vari effetti secondari. Attualmente è in uso in tutti gli Stati dell’Unione Europea ad eccezione della Polonia e della Lituania, oltre che dell’Irlanda e di Malta, paesi nei quali l’aborto è vietato.
Il mifepristone non va confuso con la pillola del giorno dopo (che invece è un farmaco per la contraccezione d’emergenza), da cui si differenzia sia per i meccanismi di azione che per i tempi di assunzione. Infatti la pillola del giorno dopo, oltre a dover essere somministrata entro 72 ore (3 giorni) dal rapporto sessuale, agisce semplicemente bloccando l’ovulazione ma senza avere effetti sull’impianto di un eventuale embrione, per cui non è in alcun modo in grado di indurre un aborto.